INTERVISTA – SABRINA GINI

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Bentornati amici e amiche al venerdì in cui sfidiamo voi autori a mettervi in gioco con le nostre domande. 😉

SABRINA GINI

Ciao Sabrina, benvenuta sull’isola di Skye. Grazie per averci dato l’occasione di conoscerti e porgerti qualche domanda. Iniziamo dalle domande di rito…

– Chi sei? Sono una donna di 49 anni. Sono moglie. Sono madre. Sono appassionata della carta e di tutto ciò che viene scritto là sopra.
Quando te lo si chiede tu dai una risposta standard. Se dovessi osare, cosa risponderesti a noi? Una sognatrice con i piedi ancorati al suolo.
La tua paura più grande in questo momento qual è? Spendere tutte le mie energie per raggiungere qualcosa di prezioso e scoprire che non sono sufficienti.
Descrivi te stessa attraverso:
un colore: verde smeraldo
un profumo: limone
un fiore: medinilla magnifica
un animale: farfalla
un luogo: un borgo in collina
un libro: ogni libro emozionante
una canzone: ‘Tu sei lei’ di Ligabue
Ti è mai capitato di attraversare un periodo in cui ti sentivi smarrita? Come hai fatto a superarlo? Certo, più di uno. Ho provato a impormi di guardare il mondo da un’altra prospettiva. A non farmi pressioni inutili. A dare il giusto valore a ciò che ci circonda e a modificare la scaletta delle priorità.
La tua vita reale, il tuo lavoro, i tuoi passatempi e la tua famiglia come influiscono sulla tua scrittura? Sono determinanti. Pur non scrivendo libri autobiografici, ho lasciato le mie “impronte” su qualche personaggio, donando un po’ del mio vissuto, dei miei pensieri o della mia reazione in determinate situazioni.
Chi ti sta attorno conosce questo tuo lato? Come si approcciano con la te scrittrice? Sono una persona spontanea, aperta, soprattutto con chi mi sta attorno. Chi mi conosce mi ritrova in ciò che scrivo, soprattutto nel modo in cui descrivo ed empatizzo con i personaggi.
Se potessi parlare con la te stessa del passato, quanto indietro andresti e cosa le diresti? Tornerei in dietro sino a sfiorare l’età dell’adolescenza. Le direi di gettare via la timidezza, di avere meno timore, di pensare di meno e agire di più.
Spesso nella scrittura c’è un’impronta che ci distingue dalla ‘massa’. Nella tua quale pensi sia? La semplicità dei miei pensieri. Le domande che si pongono i personaggi, spesso, sono quelle che indirettamente rivolgo a chi legge.
Quello che hai scritto fino ad oggi, ha un filo conduttore? Cosa accomuna tutte le tue opere? Ogni mio romanzo finora scritto, pubblicato o no, è autoconclusivo. Nonostante ciò, nella trama ci sarà sempre un momento in cui i protagonisti interagiscono con quelli degli altri romanzi.
Dopo aver pubblicato ‘La finestra rivolta a Est’ che progetti hai? Per il momento cercare di far conoscere questo libro a un pubblico sempre più vasto. Poi, nel cassetto, ci sono già altri due manoscritti che scalpitano dalla voglia di seguire le orme di questo primo romanzo.
Sei lettrice? Quali generi prediligi? Certamente. Per me leggere e scrivere sono due azioni che si completano a vicenda. Preferisco leggere i romanzi storici, contemporanei, le saghe familiari, le biografie di persone carismatiche.
C’è un libro che rileggeresti mille volte? ‘Un uomo’ di Oriana Fallaci.
Ti viene chiesto di incoraggiare un autore a diventare self… cosa gli diresti? Sono un’autrice self un po’ troppo ‘giovane’ per elargire consigli dei quali, onestamente, sento di aver bisogno io. Quindi gli direi ciò che dico a me stessa: lavorare duro, affidarsi a persone che vantano esperienza nel settore e godono della nostra fiducia, non pretendere tutto e subito, e soprattutto crederci sempre!
Un argomento spinoso attuale è l’uso di uno pseudonimo per pubblicare un genere diverso. Tu lo faresti? Penso di no. Se arrivo a pubblicare qualcosa, qualunque genere sia, è perché credo in quel progetto e in ciò che voglio trasmettere. Non ho motivi per non sottoscriverlo col mio vero nome.
Hai trovato la leggendaria Lampada Magica. Quali sono i tuoi tre desideri? L’amore della mia famiglia. Un po’ di serenità. L’entusiasmo con cui scrivo.
Che rapporto hai con gli animali? Di estremo rispetto. Non ne possiedo personalmente ma ne sono contornata. Abito in campagna, non sarebbe possibile il contrario.
Adesso parliamo un po’ del tuo libro…
Titolo: La finestra Rivolta a Est (Spesso lasciarsi andare è l’unico modo per potersi ritrovare)
Genere: Romanzo rosa/saga familiare
Pagine: 551
Formato: cartaceo/e-book prima e seconda parte
Dove lo si può acquistare (links): Streetlib https://stores.streetlib.com/it/%E2%80%A6/la-finestra-rivolta-a-est-pa%E2%80%A6/,

ma anche su Amazon, Kobo, Mondadori, Feltrinelli, IBS
Dicci in non più di dieci righe di cosa parla:
La ‘Finestra rivolta a Est’ è un romanzo rosa/saga familiare. Quando Giulia, giovane e bella veterinaria si trova faccia a faccia con Tommaso Borghese, trova sempre più difficile conservare intatto l’odio che da tanti anni prova nei suoi confronti e verso la sua potente e ricca famiglia. Due vite, così apparentemente inconciliabili, inciamperanno di nuovo l’una nell’altra nel periodo più complicato della loro esistenza e si ritroveranno a combattere contro se stessi e il loro passato. Stavolta riusciranno ad affacciarsi alla finestra che da sull’amore? Sullo sfondo di una campagna Toscana dalle molteplici sfumature, una storia familiare che si snoda attraverso aneddoti, ricordi, passioni in un rutilante susseguirsi di colpi di scena.
Come è nata l’idea che ha dato vita a ‘La finestra rivolta a Est’? Creando il profilo di una donna determinata, animata da tanta energia positiva e voglia di riscattarsi da situazioni avverse, ma soprattutto è nata dall’immensa passione per la scrittura e dal desiderio di vedere sino a dove sarei potuta arrivare in compagnia di un blocco e una penna.
Come è nato il titolo? Semplicemente ricordando la finestra della mia cameretta, da piccola. Era esposta a Est. La mattina i raggi del sole filtravano indiscreti dentro alla stanza augurandomi il buongiorno.
Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro e, come pensi che questa storia possa cambiare il mondo e le persone? Non ho questa pretesa. Non è mia intenzione dare lezioni di vita. Vorrei che i lettori si avvicinassero a questo libro con la voglia di assaporare una storia semplice, dal retrogusto vintage. In una vita dove tutto corre veloce, dove la frenesia dei ritmi imposti tende a farci perdere di vista la priorità delle cose, un invito a osservare meglio e valorizzare di più ciò che ci circonda può aiutare a ristabilire nuovi parametri.
E’ il tuo libro di esordio o ha già pubblicato qualcos’altro? È il mio libro di esordio.
Perchè proprio il genere rosa? Perché è il genere che più mi rappresenta e nel quale sento di potermi muovere più liberamente.
Il personaggio principale de ‘La finestra rivolta a Est’, è? È un essere umano o creatura fantastica? Descrivicelo con tre aggettivi. Il personaggio principale è l’affascinante Giulia Ravelli, medico veterinario. Indipendente. Acuta. Determinata.
Durante la trama è di consuetudine che il protagonista evolva. Se lo fa, in che modo avviene? Attraverso il suo modo di agire. Pronta al ‘graffio’ per proteggere e proteggersi, si scopre capace di perdonare e di sacrificare la sua totale indipendenza in virtù dell’amore.
Vive una storia d’amore? Sì.
Se una mattina lei si svegliasse del sesso opposto quale sarebbe la prima cosa che farebbe? Credo… iniziare a pensare a una cosa per volta.
Se si svegliasse animale (o se è un animale si svegliasse umano) cosa sarebbe e come reagirebbe? Un cavallo selvaggio che corre contro il vento.
Quale sarebbe la prima cosa che ti direbbe se vi incontraste faccia a faccia? “Come fai a stare tutto quel tempo seduta con un libro in mano?”
Perché hai scelto di ambientare la tua storia proprio nella campagna toscana? Perché ci abito. Perché ne sono innamorata. Perché ho voluto fermare su carta le emozioni che provo guardandola.

Oltre a scrivere ‘La finestra rivolta a Est’ ti sei cimentata nella promozione da sola? Hai fatto il book trailer, delle immagini con degli estratti, delle card o un blog tour? Il booktrailer è in lavorazione giusto in tempo per la mia partecipazione al salone internazionale del libro di Torino. Per promozionare il mio libro mi stanno aiutando l’editor Elena Spagnoli ed Eva Cabras (correttore di bozze e addetta alla comunicazione) con teaser, estratti del libro e immagini specifiche.
Se ti venisse offerto un servizio di promozione del tuo libro, cosa vorresti che fosse? Adoro le interviste postate o pubblicate ovunque. Parlo di interviste scritte, non quelle fatte al di là di una telecamera. Sono piuttosto riservata. Chi mi conosce sa che per farmi felice deve regalarmi una penna, non un palcoscenico.
Oltre alla te scrittrice, c’è un’altra forma d’arte che ti ispira? Suoni? dipingi? Purtroppo no. Amo tantissimo la musica in ogni suo genere. Amo cantare quando sono da sola. Amo l’arte e la pittura, ma sono un disastro totale con pennelli e colori.
Hai un blog? Se sì ti va di dirci dove e di cosa si tratta? Non per il momento
Sei una rilettrice di bozze/editor/revisore? No.
Quanto ti sei fatta aiutare da chi ti circondava per vedere realizzato ‘La finestra rivolta a Est’? In una scala da 1 a 10 direi… 5.
E-book o cartaceo? Entrambe le versioni.
Hai qualche rito particolare che fai prima di iniziare a scrivere, ad esempio ascolti della musica? Assolutamente no. Scrivo solo quando sono ispirata, senza impormi scadenze. Mi è capitato di prendere appunti mentre cammino, mentre cucino. Di svegliarmi la notte e scrivere qualche frase o addirittura il punto saliente della trama che faticava a delinearsi.
Come è nata la cover? Il giorno in cui l’idea precisa che avevo nella mente si è materializzata, sfogliando l’archivio di Depositphotos Italia.
Ti va di regalarci qualche notizia sulla tua prossima pubblicazione? Un evento inaspettato costringe Sveva e Raul, due architetti cinquantenni, a mettere in discussione il loro matrimonio. È un viaggio dentro se stessi. È una lotta contro l’orgoglio ferito e le avversità della vita. È la voglia di ‘graffiarsi’ prima di tornare a dialogare. In un mondo dove tutto è diventato instabile e precario, e persino i sentimenti sembrano lasciarsi influenzare, Sveva e Raul getteranno la spugna o si scopriranno ancora vogliosi di quel ‘noi’?
Condividi con noi una frase, che convinca anche il lettore più reticente ad acquistare il tuo libro…

Giulia si riempì la testa di musica, i piedi di sabbia e i polmoni d’aria. Solo per un attimo i suoi occhi si ritrovarono a fissare un punto preciso sulla costa. Sei flebili luci oltrepassavano le chiome dei pini. Ben presto anche tutte le altre luci della casa, inghiottita dal buio in tutti quegli anni, avrebbero ripreso a brillare. Che lei lo avesse gradito, oppure no.

 

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Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015