LE RECENSIONI DI SKYE e il misterioso SECCI

L’Isola di Skye ritorna in attività in questo Luglio per un altro anno di anteprime di libri, recensioni ed eventi a cui siete sempre invitati a partecipare. Sono qui per farvi conoscere nuovi autori di talento e le loro nuove uscite, vecchie pubblicazioni che mi hanno appassionato e perché no, sempre qualche succulenta occasione. Scrittrici e scrittori italiani auto-pubblicati o di piccole e medie Case Editrici con cui sono felice di collaborare, o magari nuovi progetti che rispecchiano il mio spendervi per voi. Tutto e sempre solo per voi lettori amanti della buona lettura di qualsiasi genere. Ormai lo sapete che mi troverete sempre qui sul blog, ma anche su Facebook e Instagram.

In questo post tocca a me parlarvi di un libro che non vedevo l’ora di leggere per voi.

LE RECENSIONI dell’ISOLA DI SKYE

oggi vi racconta di

LA STANZA DELL’ACQUA GRIGIOVERDE

TITOLO: La stanza dell’acqua grigioverde

AUTORE: Claudio Secci

GENERE: Thriller, Investigativo, Mistero, Giallo

EDITORE: Delos Digital

PAGINE: 180 circa

DATA DI USCITA: Luglio 2023

LINK D’ACQUISTO: https://www.amazon.it/stanza-dellacqua-grigioverde-Claudio-Secci/dp/8825425376/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=YWER4L532XDB&keywords=claudio+secci&qid=1690789807&sprefix=claudio+secci%2Caps%2C183&sr=8-1

Disponibile in digitale e cartaceo e sui maggiori siti online

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COSA NE PENSO?

Se dovessi riassumere questo libro in una parola sarebbe: INVESTIGAZIONE

Quella che segue, ci tengo a ripeterlo ogni volta, è sempre e solo la mia opinione. Io leggo i libri che -malauguratamente per voi- capitano nelle mie manine e ci provo a raccontarvi quello che mi hanno trasmesso senza spoilerare troppo le parti salienti; perché continuo ad essere dell’idea che la migliore occasione per avere un’opinione su un libro è leggerlo!

Detto questo rieccomi qui per raccontarvi di un libro che ho avuto l’enorme fortuna di leggere grazie alla lunga e proficua collaborazione che ho con il COLLETTIVO SCRITTORI UNITI che mi dà occasioni ghiottissime per conoscere autori self e non, come questa volta in cui mi sono accaparrata l’ultima copia disponibile delle prime stampe del nuovissimo libro di Claudio.

Ero davvero curiosa di leggere questa nuova fatica di Claudio, avendone seguito la creazione un po’ dalle retrovie, ed ero interessata soprattutto a scoprire senza farmi fare spoiler come avesse recuperato il personaggio di Alessio Porro.

Oggi infatti vi parlerò di un libro giallo thriller dall’odore così famigliare che come un paio dei protagonisti stessi reputo casa: l’odore del Po. Questa storia infatti è totalmente e completamente ambientata a Torino, anzi tra ponte Vittorio Emanuele e Ponte Isabella quasi al 100%. Ed è proprio questa caratteristica, di un’ambientazione così stretta, quasi claustrofobica che da il primo tassello del thriller che ne consegue.

Il cardine principale di tutta la vicenda è un piccolo e insignificante circolo sportivo, ex bocciofila, che si trova proprio nella zona dei centri di canottaggio, a due passi dai murazzi e dai circoli di canoa.

Ed ecco quindi come con un’ambientazione piccola, famigliare e per nulla irrealistica, un commissario, un canottiere e un anziano guardiano di un circolo sulle sponde del Po, Claudio riesce a tessere la trama di un giallo accattivante, avvincete e con un finale sorprendente e non scontato.

Fruttando personaggi comuni, come uno sportivo di uno dei circoli di canottaggio, un commissario nemmeno troppo abile, una procuratrice anche lei già prossima alla pensione e un losco imprenditore milanese fa si che i cardinid i un giallo siano tutti presenti, ma con studiata accortezza li rende sfaccettati e non scontati abbastanza da renderli adatti al loro ruolo e allo stesso tempo restando ben definito nel classico che deve esserci.

La bravura maturata nel tempo di Claudio Secci è proprio questa, prendere i classici necessari per rendere la storia perfetta e con un pizzico di modernità nello stile della scrittura e una ricerca accurata in ogni parte, anche nel dettaglio giuridico più insignificante, intrecciare tutto in una sceneggiatura avvincente.
Ma quindi di cosa parla “La stanza dell’acqua grigioverde”?

Parla di come un povero, vecchio, ex alcolista, Lorenzo Santi trova il cadavere di Margherita Boasso nel circolo sportivo in cui fa il custode e dopo aver denunciato alla Polizia il fatto si ritrova ad essere il sospettato facile e veloce in un caso su cui pochi hanno davvero voglia di indagare.

Per fortuna c’è chi non si fa prendere per il naso dai raggiri di un colpevole scaltro e di una giustizia frettolosa e indaga per bene: questo è il caso di Alessio Porro e Gabriele Lazzari, che però non essendo poliziotti devono per forza sottostare alle regole e riferire tutto al commissario Mario Contini e alla procuratrice Caterina Conte, questi ultimi inizialmente poco convinti capiranno con il sommarsi degli indizi che non è tutta acqua grigioverde quella che scorre nel fiume davanti al circolo “i Canottieri”.

La soluzione arriverà al commissario Contini un attimo prima che sia troppo tardi e con il ritrovamento del corpo della vittima, ma nessuno si aspetta quello che è il finale e la soluzione anche se magari i più intuitivi potranno capire chi è l’assassino prima che sia rivelato.

Ma ogni medaglia ha la sua parte negativa, LA STANZA DELL’ACQUA GRIGIOVERDE, ne ha? Forse un amante del genere lo potrebbe trovare, io questa volta provo a girare la domanda a voi? Lo avete letto? Lo leggereste? Quali sono i punti a favore e quelli negativi di questa lettura? Commentate e fatemi sapere! ù

In nel frattempo scelgo i libri da leggere ad Agosto e vi chiedo? Voi cosa leggerete? Cosa mi consigliate?

Commentate e condividete se questa recensione vi è servita in positivo o in negativo, per il momento vi saluto, ma se mi cercate sono qui, o su IG o su FB.

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015