RECENSIONE #23 – BARBARA BOLZAN

Buongiorno ISOLANI e bentornati all’appuntamento preferito di autori e lettori, oh sì miei cari avete letto bene. Finalmente è il nostro turno nel epico viaggio che la  #delraiedizioni sta compiendo insieme a Barbara per il suo libro.

#Recensione #LeggoItaliano #L’isoladiSkyeConsiglia #Delraiedizioni #Rewiesparty

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DAL 28/09/2017 33 BLOG IN 33 TAPPE DARANNO IL VIA AL REVIEW PARTY CON 33 RECENSIONI NON PERDETELE 

 

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Autrice: Barbara Bolzan

Serie: Rya Series volume 4

Casa Editrice: Delray Edizioni

Genere: Distopico

Data di pubblicazione: 28 settembre 2017

Sinossi:
Rya torna al proprio passato e guarda al futuro con occhi diversi. In lei si mescolano dubbi e incertezze: gli equilibri di potere in Idrethia sono cambiati e nessuno può più garantirle protezione. La principessa di Temarin deve sopravvivere e lottare ancora per difendere se stessa e la propria dignità. L’amore è una scelta, non un sentimento; l’amore non rende liberi, ma appaga desideri altrui a cui lei non può sottrarsi, se lo scopo è il ritorno a corte.
Il prezzo da pagare, però, è alto quando si soffocano le vere emozioni. Il ritorno dell’uomo che Rya ama le sconvolgerà la vita, già difficile, e farà riaffiorare difficoltà prima sopite, sensazioni di un viaggio lontano, mai sbiadite, che con violenza tornano allo scoperto.
Il terzo romanzo della Rya Series, dove verità inaspettate si mescolano a intrighi e vendette, e la sincerità di ognuno è messa in discussione. Di chi puoi fidarti quando in gioco c’è la tua stessa vita? Per quanto tempo si può vivere nella menzogna?

***

COSA NE PENSIAMO?

Se dovessi riassumere questo libro in una parola sarebbe: sopravvivenza.

“Non avrei dato a nessuno la soddisfazione di vedermi annientata.”

Questa frase estratto è perfetta per iniziare la recensione di un libro che ho amato e letto davvero con avidità.

Avevamo lasciato Rya, in Sacrifice, provata nel corpo e nello spirito, con il cuore indurito dalla paura e dai soprusi subiti all’interno del bordello di Mama, ma ugualmente piena di speranza e con finalmente la possibilità di realizzare il proprio futuro come regina di Idrethia.

La ritroviamo combattiva in Deception, decisa a non farsi annientare dal dolore, dalla sofferenza, disposta a tutto per amore, anche a scendere -ancora!- a compromessi con la propria famiglia, i Niva.

(Quanto ti odio Strevj…)

Volete sapere perché ho scelto sopravvivenza come parola riassuntiva?

Perché Rya deve – e vuole – combattere per sopravvivere a una famiglia che fa di tutto per soverchiarla, partendo da una sorella che continuerà a rinfacciarle ogni cosa.

«Nella tua vita» ha detto «non hai fatto altro che sbagliare. Guarda ora le conseguenze!»

Passando per Strevj, il borioso cognato e cugino, che pretenderà da lei le solite menzogne per andare avanti e arrivare in alto, anteponendo sempre e in ogni caso l’ambizione dinastica e personale ai reali desideri di Rya.

(Strevj, stai sbagliando strada!)

«Non dimenticare mai chi sei e sorridi.» Mi sfiorò il mento costringendomi a sollevarlo, per evitare che quelle rimanessero solo parole. «Sei la principessa di Temarin, eri la signora di Idrethia, la regina. Continua a comportarti come se lo fossi.»

Il nuovo matrimonio, che all’inizio sembra giungere salvifico per risollevare le sorti di Rya, si rivela una prigione di angoscia e terrore.

Il matrimonio è uno stupro che la legge non punisce.

Queste sono le parole estreme di una Rya che ancora una volta deve lottare con le unghie e con i denti per non perdere se stessa.

Non dimenticare mai chi sei, anche quando scopri di essere meno di niente.

In Deception troveremo un tema importante, quello della violenza sulle donne, trattato dal punto di vista della vittima, di una donna pertanto non totalmente innocente, che ha sposato per interesse l’uomo dei sogni, l’uomo che spergiurava di amarla, l’uomo che era dolce e gentile e che per lei avrebbe rovesciato il mondo intero.

Un calcio nel fianco sinistro. All’inizio, non sentii nemmeno male. Fu solo incredulità. Poi, il dolore arrivò. Tutto in una volta. Un altro conato mi riempì la bocca di acido. Tentai ancora di rialzarmi. E un secondo calcio mi colpì la coscia.

Era mio marito, che torreggiava su di me.

Era mio marito, il che era brutto.

Era l’uomo che mi aveva amato, il che era anche peggio.

È una vertigine, un ingresso nelle profondità psicologiche di un personaggio dalle mille sfaccettature: una donna che non si arrende, che arriva a mentire e a uccidere pur di salvare se stessa e le persone che ama.

È un trascinarsi nella colpa, fino al momento estremo.

E Nemi… cosa posso dirvi di lui? Lo abbiamo aspettato, desiderato, sognato; in Sacrifice, a un certo punto, abbiamo creduto alle parole di Blodric e abbiamo quasi pensato fosse morto.

Ma Nemi non può morire. Perché questa è la sua storia. Perché ha un segreto da svelare. E perché è lui, sempre, l’uomo all’inizio e alla fine di tutto.

Il finale ci giunge inaspettato, come ogni testo di Barbara Bolzan, autrice capace di creare intrecci bellissimi, farci attaccare alle pagine dei suoi libri fino alla fine e poi volerne ancora, ancora e ancora.

Come sempre Barbara Bolzan è una certezza e ogni suo libro un acquisto azzeccato.

Deception ne è l’ennesima conferma.

Ve lo consiglio

E NOI VI RICORDIAMO CHE NON FINISCE QUI! A DICEMBRE ESCE AWAKEN E IL REWIES PARTY  CONTINUA!

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015

2 Risposte a “RECENSIONE #23 – BARBARA BOLZAN”

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