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Sempre e solo “L’isola di Skye” qui per voi a proporvi nuovi romance in anteprima anche per questo 2019! Oggi torniamo con la rubrica che più amate! Ebbene sì, oggi vi parliamo NOI di un libro che abbiamo letto grazie alla #collaborazione con il CSU #CollettivoScrittoriUniti!
AUTOPSIA DI UN’EMOZIONE
di
Ilaria Caserini
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TITOLO: Autopsia di un’emozione
AUTRICE: Ilaria Caserini
GENERE: Romance, Narrativa, Introspettivo
EDITORE: Collana Policromia
DATA DI PUBBLICAZIONE: Maggio 2019
SINOSSI: “La depressione è una condizione raccapricciante, un malessere che ti priva di ogni cosa. Ti sembra di non riuscire più a vivere, hai la mente e il cuore paralizzati dal tuo disagio e nei rari momenti in cui riesci a provare ancora qualcosa è solo perché ti senti morire”. La depressione è definita il “male del secolo” anche se, in realtà, è una piaga che non ha tempo, non ha età. Ha colpito Egidio, giovane uomo che negli anni cinquanta si è ritrovato rinchiuso in manicomio per “Incapacità di condurre una vita normale” e ha colpito Anna, brillante trentacinquenne che nel nuovo millennio è sprofondata in un abisso profondissimo rischiando di non risalire più. Due storie che corrono parallele, distanti nel tempo, ma vicine nel significato e nell’epilogo che infonde speranza e sprona a non arrendersi mai, nonostante il dolore, nonostante il buio che sembra non volersi dissolvere mai.
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COSA NE PENSIAMO?
Prima di dirvi qualcosa su questo romanzo, vi ricordiamo che questa è solo la nostra personale opinione e che questo libro fa parte dei titoli del COLLETTIVO SCRITTORI UNITI e della poliedrica collana PubME POLICROMIA di cui noi siamo collaboratori. Noi lo abbiamo letto per voi e adesso vi racconteremo qualcosa, ma vi consigliamo di cercarlo e leggerlo voi stessi! E se volete sentire l’intervista video che abbiamo fatto a Ilaria mentre eravamo a Libri in Baia, CLICCATE QUI!
Se dovessimo riassumere questo libro in una parola sarebbe: COMPRENSIONE.
Iniziamo dal principio. Come avete intuito leggendo la trama qui sopra, argomento scelto da Ilaria non è dei più semplici, descrivere una malattia mentale come la depressione non è per nulla semplice e sì, sappiamo che la depressione oggi giorno è definita una malattia mentale.
In passato la questiona era molto meno compresa ecco perché Ilaria sceglie di mostrare l’evoluzione di questo modo di “vedere” sfruttando due personaggi che vivono le due “epoche” della malattia: da un lato Egidio, uomo che vive la sua condizione negli anni 50; dall’altro la nipote Anna che si trova a ripercorrere le tappe della sua evoluzione ai giorni nostri. Questa a grandi linee è la trama di quello che contiene l’autopsia di questo difficile romanzo.
Difficile per l’argomento, ma non per questo di difficile comprensione; infatti Ilaria, l’autrice, sceglie oltre al doppio personaggio, anche il doppio stile: un po’ il formato lettera, un po’ la narrazione in prima persona da parte di Anna. Non certo una scelta semplice da portare avanti, infatti in alcuni passaggi se non si presta la giusta attenzione si rischia di perdere il filo. Soprattutto in alcuni punti in cui la giovane protagonista si trova a parlarci della depressione attraverso le parole del suo Psicoterapeuta Gianluca in alcuni punti risulta molto enciclopedica. Per fortuna si salva con i pezzi di Egidio.
Per il nostro gusto personale ci sarebbe piaciuto un romanzo a parte solo su di lui e i suoi compagni di “prigionia”, soprattutto perché fin dalle prima righe sembra che l’Egidio del presente, spinto dalla nipote, apra definitivamente il cuore alla sua esperienza per raccontarla.
Questo è un difetto del libro? No, ma una scelta dell’autrice che ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca, soprattutto sul finale. Ovviamente non possiamo dirvi perché, sapete che a noi non piace spoilerare, però chissà magari l’autrice ci riserverà una sorpresa a riguardo, considerando che le ultime righe finali, suggeriscono che a scrivere un “fantomatico” libro sulla propria esperienza non sarà solo lo zio e la nipote, ma anche un altri personaggio del libro. Ecco che quindi dopo Anna e Edigio, conosciamo il resto dei personaggi: Nel presente della ragazza, primo tra tutti non possiamo che nominare Simone, colui che la spinge a reagire, la sostiene da sempre e secondo noi, sotto sotto la ama un po’ anche in senso romantico. Ci sono poi un bel numero di personaggi secondari, genitori, amici, vicini di casa anziani e un po’ sbadati e fidanzati dalla dubbia moralità che a tutti gli effetti portano Anna alla sua situazione disastrosa.
Ottobre è un mese importantissimo per la svolta nella vita di Anna e lo capiamo solo leggendo per intero il libro, condotti infatti man mano alla scoperta di come sia rinata, accompagnandola nella lettura del suo diario personale.
Indubbiamente Ilaria, l’autrice ha fatto un profondissimo lavoro di auto analisi, durante la lettura si nota moltissimo la cura che ha posto nello scrivere, e spesso di si chiede fino a che punto Anna sia Ilaria. Questo fa sì che a lettura conclusa, ma anche durante, si sia portati a porsi domande e immedesimarsi nella protagonista e chiedersi “Io cosa avrei fatto?”
Un romanzo non certo semplice da leggere, anzi molto focalizzato sulla riflessione e la comprensione di una condizione fisica ancora oggi molto poco compresa. Chi conosce la depressione si riconoscerà nella protagonista, chi l’ha vissuta dall’esterno vedrà nella protagonista la persona che conosce e forse scavando nel passato ognuno di noi conosce una Anna o un’Edigio.
Per riassumere e chiudere questo nostro parere, diciamo a Ilaria un grande in bocca al lupo, perché la strada della depressione è in salita e arrivati in cima ci vuole coraggio a dirlo apertamente. Quindi per noi Ilaria è stata coraggiosissima a decidere di scrivere questo libro. Il titolo è forviante, ci pensa a qualcosa di macabro da un primo momento, ma si capisce il messaggio che Ilaria volava trasmettere solo alla fine. Autopsia di un’emozione, come dirci che tutto questo va aperto, analizzato fin nel più piccolo dettaglio e va fatto dall’interno focalizzandoci sul adesso e ora e non vivendo fuori all’esterno di sé stessi e nel passato e nei ricordi.
Vi consigliamo di leggerlo, alla fine? Sì, ma non se cercate una lettura di svago o una storia d’amore. Leggetelo soprattutto se accanto a voi avete qualcuno che sta soffrendo questa stessa crisi, o ne ha sofferto in passato. Leggetelo se volete capire cosa si nasconde dietro quel speso sul petto che vi sale in una giornata storta e leggetelo se volete conoscere la condizione dei malati che finiva in manicomio il secolo scorso. Leggetelo se volete un libro che alla fine vi lasci scombussolati e in preda a mille dubbi che vi aiuteranno a crescere come persone. Leggetelo perché Ilaria è una giovane autrice italiana, talentuosa e volete conoscere una penna meritevole; e ormai lo sapete, noi vi spingeremo sempre a scegliere gli autori e le autrici italiane soprattutto se auto-pubblicati o sostenuti da piccole collane come il caso di Ilaria.
E se siete curiosi di scoprire altre opere Ilaria Caserini cercateli su Amazon o cliccate sui nomi per le pagine autori su Fb! Come sempre vi ricordiamo che il COLLETTIVO SCRITTORI UNITI ha molte offerte per voi e vi aspetta a NOVEMBRE al PISA BOOK FESTIVAL, dove troverete anche NOI.