L’ululato del lupo

Autore: Faith_Bella / Galena Caehn de Lorhon

Titolo: L’ululato del lupo

Numero parole: 3508 su 8000 (spazi compresi) concessi

Genere: Sovrannaturale, ma non ci metterei la mano sul fuoco. Forse è più una leggenda!

Avvertimenti: Storia di un capitolo, per tutti i generi di lettori. Non contiene scene per un pubblico maggiorenne. (Rating verde)

Trama: Una bambina ascolta una storia della sua nonna e alla fine ha un po’ paura…  fuori un lupo ulula. O forse è il vento…

Note: 1. La storia è nata grazie alla partecipazione alla sfida di scrittura creativa, indetta dal Raynor’s Hall con il Bando 8. Il tema è “il lupo”. Termine di consegna delle storie 12/05/2016.

3. I nomi, i fatti e i luoghi presenti sono inventati da me, quindi sono coperti da Copyrights. Non è quindi possibile condividerne stralci senza il mio permesso.

L’ULULATO DEL LUPO

Lune di diamante in cieli puntati da cristalli lucenti vegliano sulle terre silenti e immutabili; testimoni immemori della nascita di alte vette di fredda pietra, del fiume urlante di rabbia, delle sterminate valli di smeraldini di fili danzanti nel vento e del destarsi della ferocia dell’animale selvaggio.

Un solo prolungato suono rabbrividisce lo stolto, che giace nel suo talamo circondato da pietre testimoni silenti: il pianto disperato del lupo, che canta alla sua amata senza sosta. Il lungo e lento ululato dell’anima dolente dal cuore sanguinante per la lontananza di colei a cui ha donato il suo immortale spirito.

Prepotenti brividi di ancestrali paure scorrono sulle carni dormienti degli uomini che cacciano l’animale, poiché egli ha lo spirito imperituro del firmamento; perché in lui freme l’atavico sentimento di vendetta per l’amore distrutto dalle mani ignobili.

Ora che la notte è calata, che il tempo della bestia è venuto, che la terra risuona dei suoi passi, si nascondano le anime peccatrici e si pentano di aver versato sangue innocente. Fuggano nei loro buchi sudici i ratti e scavino fosse le madri di figli scellerati e avidi di ricchezze non loro. Sbarrino le porte delle loro dimore gli ignavi e si percuotano le carni i peccatori, poiché il castigo è giunto al suono del pianto del lupo.

 

L’anziana donna si chinò a dare un bacio alla nipotina, avvolta nelle coperte di lana, gli accarezzo i capelli e poi le rimboccò le coltri, prima di sollevarsi sulle gambe traballanti.

«Ora dormi, piccola mia, vedrai che quello che ti fa tanto spavento è solo il soffio del vento.» La bambina si strinse nelle coperte e abbracciò il piccolo orsacchiotto, per poi annuire e guardare preoccupata la finestra chiuse.

«E se viene il lupo?» La donna sorrise amorevole e scosse la testa.

«Non verrà. Tu sei una bambina buona e gentile, il lupo va solo da coloro che sono colpevoli.» L’orsacchiotto venne dimenticato, mentre la piccola si sollevava dai cuscini e si metteva a sedere. I suoi enormi occhioni scuri guardarono il fondo del lettino, mentre la nonna si avviava verso la porta.

«Nonna, io…» La donna si fermò a guardare la nipotina. «Oggi pomeriggio ho rubato due biscotti dalla credenza quando non c’eri.» Ancora una volta l’anziana sorrise, poi inclinò la testa di lato con finta severità.

«Sei pentita di averlo fatto, mio piccolo raggio di sole?» La bambina annuì con forza.

«Allora puoi dormire tranquilla! La porta è chiusa, la finestra anche, nessuno può entrare senza il mio permesso.»

La bambina amava così follemente la sua nonna, che si fidò ciecamente di lei, sorrise, le mandò un bacio soffiandolo dalle piccole dita pallide e poi tornò a dormire, stringendo al petto il vecchio orsacchiotto con un occhio di bottone.

 

Fuori dalla baita in mezzo alle montagne, l’ululato del lupo destò il gufo, fece sorgere le lucciole e sveglio anche il resto degli animali notturni del bosco. Ogni creatura portò il suo dono di fedeltà al Re della notte e poi tornò alle proprie faccende.

Il lungo e penetrante pianto d’amore della bestia arrivò ancora alle orecchie della bambina, della nonna e agli abitanti del piccolo borgo, ma solo una fu la sagoma che nel buio usci dall’uscio.

L’ombra celata dalle ombre della luce lunare camminò fino al limitare del bosco, si inginocchiò e attese.

La bestia le andò vicino, annusò il suo odore e poi le due anime eterne si inchinarono l’un l’altra e accettarono l’offerta di pace per quella notte.

Cibo fresco e succulento in cambio di un’altra notte senza rivalse.

 

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015

15 Risposte a “L’ululato del lupo”

  1. La poesia è fantastica! Complimenti, bella storia^^^ ho solo notato che ti sei dimenticata qualche accento, nulla di grave ^^ Per il resto, molto bella^^

  2. a me sono piaciuti molto i due personaggi principali (la nonna e la bambina), tratteggiati con umanità intensa nonché particolarmente vitali nel dialogo rimboccato a margine della notte. particolare anche il contrasto tra “il nessuno può entrare” (rassicurazione della nonna), che però non tiene conto del fatto che in direzione inversa, qualcosa possa uscire (la sagoma d’ombra). indubbiamente un brano evocativo.

  3. Che tenera la bimba con la sua nonnina! La poesia ad inizio storia è da brivido, molto bella e, come dire? Magica! Io non sono molto brava nel fare recensione, sono molto diretta a tendo a dare spazio alle mie emozioni ed a quello che le opere in se mi trasmettono, ecco il tuo racconto mi ha trasmesso tanta emozione, tenerezza e dolcezza.
    Complimenti.

  4. E ovviamente sapevo che qualcosa sarebbe entrato, ma sono rimasto con l’amaro in bocca nel vedere che ti sei interrotta così XD in ogni caso è indubbiamente scritta ottimamente, i personaggi sono belli e i lupi seppure non al centro massimo della scena, ci sono e se ne sente l’odore ^^ ottimo lavoro!

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