La Potentilla
detta anche Cinquefoglia
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Il Cinquefoglia (nome scientifico Potentilla L., 1753) è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Rosaceae, dall’aspetto di piccole erbacee perlopiù perenni dai piccoli fiori quasi sempre di colore giallo.
Il nome di questa pianta è nato grazie alle grandi virtù medicinali che le si attribuivano anticamente. Infatti il nome generico Potentilla deriva dal vocabolo latino potens (= potenti proprietà curative) o portentum (= prodigiose possibilità sprigionate dalla pianta) e dal diminutivo illa, quindi potenti proprietà curative in un piccolo fiore.
Questo genere era conosciuto fin dal Rinascimento: basterebbe citare alcuni scritti di botanici di quell’epoca come Otto Brunfels (1488, Magonza – 1534, Berna) oppure Pietro Andrea Mattioli (1501, Siena – 1577, Trento). I nomi che più frequentemente si usavano per questo gruppo di piante erano (oltre a Poternilla): Portentilla o Tanacetum silvestrese veniva usato il latino, oppure Tansey se si usava l’inglese, o Genserich per il tedesco e Taunagi saluage per il francese. Probabilmente, in origine, questi nomi erano usati per la specie che ora noi chiamiamo Potentilla anserina, la prima ad essere studiata e conosciuta di questo genere.
A quell’epoca l’interesse, per queste piante, era dovuto soprattutto alle loro sovradimensionate supposte proprietà medicinali; ridotte ora ad una leggera azione astringente e a qualche altra blanda azione terapeutica. Carl von Linné (1707, Rashult – 1778, Uppsala) comunque riprende questo nome (Potentilla) e lo assegna all’intero genere nella sua opera Species Plantarum pubblicata nel 1753.
CARATTERISTICHE: In genere sono piante di tipo erbaceo perennanti (cioè con radici carnose che si mantengono vitali per anni mentre la parte aerea scompare ogni anno); l’aspetto può essere eretto, ma spesso sono rampanti. Normalmente non superano i 60 cm di altezza. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa, ossia sono piante con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e dotate di un asse fiorale eretto o prostrato con poche di foglie.
Le Radici sono di tipo secondario.
I fusti possono avere una parte sotterranea legnosa; mentre la parte aerea può essere prostrata, ascendente o eretta. Possono essere presenti anche fusti di tipo stolonifero.
Le Foglie in genere sono divise in 5 lobi (Potentilla reptans); sono profondamente pennate, divise in tre-cinque-sette o più distinti segmenti palmati chiamati lobi o foglioline. I lobi in genere hanno una forma lanceolata più o meno ovata e sono dentati sui bordi. Alla base delle foglie, adnate al picciolo, sono presenti delle stipole di tipo fogliaceo e normalmente a forma lanceolata-stretta. Il colore delle foglie in genere è verde chiaro; alcune hanno la superficie tomentosa.
L’infiorescenza è composta da fiori su cime dicotomo – corimbose o anche da fiori solitari su cime terminali generalmente originatesi all’ascella delle foglie. I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, pentaciclici (sono presenti i 4 verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice – corolla – androceo (con doppio verticillo di stami) – gineceo) e normalmente tetrameri o pentameri. Il ricettacolo è piatto (discoidale) e asciutto, nonché fruttifero.
SIGNIFICATO: protezione e amore materno, figlia diletta.
DISTRIBUZIONE E HABITAT: Le piante di questo genere crescono in tutte le regioni temperate e fredde dell’Emisfero Boreale (Eurasia, Stati Uniti e Canada, ma anche Groenlandia) e su rilievi a latitudini più basse (nelle regioni intertropicali). Due sole sono le specie diffuse nell’Emisfero Australe. In Italia e sulle Alpi sono presenti ovunque, anche ad altitudini non indifferenti: basta citare la Potentilla dubia a 3160 m s.l.m. sull’Antelao (provincia di Belluno) o la Potentilla aurea a 3260 m s.l.m. sul Piz Languard (in Svizzera). Fuori dall’Europa una zona ricca delle piante di questo genere sono le pendici dell’Himalaya.
Della cinquantina di specie spontanee della nostra flora 39 vivono sull’arco alpino.
USI: Alcune di queste specie presentano un certo interesse scientifico per la presenza di piante “ginodioiche” (piante a fiori sessuali femminili con androceo rudimentale – senza stami) e individui “ginomonoici” (sono quelle piante nelle quali coesistono fiori ermafroditi e fiori unisessuali femminili) e relative forme a “pleogamia femminile”. Un certo interesse attira anche la formazione del calicetto (il secondo calice chiamato epicalice, caratteristico di questo genere) che secondo alcuni studiosi si tratta di un secondo involucro interno al calice.
In FARMACIA buona parte delle specie di questo genere hanno un certo interesse e fin dai tempi più antichi alcune di esse sono state usate come piante officinali. Le proprietà terapeutiche di questo genere sono concentrate soprattutto nella specie Potentilla erecta, in particolare in quelle sue parti ipogee, che contengono acido tannico capace di diverse proprietà come l’astringenza e la proprietà antidiarroica. Oltre alle sostanze tanniniche, queste piante possiedono resine, amido, acido ellagico, acido chinovico, glucosio, ossalato di calcio e altro. Da non trascurare infine le capacità cicatrizzanti delle foglie: applicate su di una ferita o un taglio ne garantiscono l’immediata emostasi.
NELL’INDUSTRIA Lo stesso rizoma della Potentilla erecta è anche usato nella concia delle pelli e fabbricare inchiostri.
NEL GIARDINAGGIO, anche se numerose sono le specie infestanti dei giardini e degli orti, altre vengono utilizzate come ornamentali (per bordure) nei giardini rocciosi o alpini. Vengono posizionate a gruppi in varie parti del giardino in modo che i loro fiori colorati di giallo, bianco, rosa o arancio, ma anche rosso in varie gradazioni creano gradevoli effetti policromi sul verde tappeto erboso dei prati. Le specie che più sono utilizzate per il giardinaggio sono la Potentilla fruticosa pianta arbustiva delle nostre Alpi Marittime, la Potentilla vilmorniana con l’infiorescenza a fior gialli introdotta dal Tibet e la Potentilla argyrophylla di colore rosso sanguigno. Sono piante che hanno bisogno di pochi trattamenti in quanto in genere le “Potentille” non vengono attaccate da malattie o parassiti.