LA DALIA

LA DALIA

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dalia_1La Dalia è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee e la sua altezza può variare dai 20 cm ai 2 metri. E’ un fiore di origine messicana introdotto in Europa intorno al 17 secolo. Nel suo paese di origine la Dalia, viene ancora usata per scopi culinari: il suo tubero, infatti, è utilizzato per la preparzione di alcuni piatti tipici. Anche in Europa, quando fu introdotta, aveva questa funzione ma, con il passare degli anni, per via della bellezza del suo fiore, la Dalia fu man mano utilizzata per adornare case e giardini. A seconda della specie e del coltivatore, la Dalia possiede una svariata quantità di colori, talvolta anche sfumati tra loro, che fanno di questa pianta una delle più affascinanti esistenti in natura. Se combinati tra loro, gli accesi colori dei fiori di Dalia, offrono spattacolari e sgargianti composizioni molto ultili anche a chi apprezza la disciplina della Cromoterapia.

SIGNIFICATO: Il significato della Dalia è variato molto nel corso dei secoli. Quando fu introdotta in Europa divenne simbolo di dignità, ma anche di precarietà dovuto forse al fatto che rimaneva molto difficile importare questi bulbi dal Messico a causa del lungo viaggio che dovevano affrontare.

La Dalia è stata anche simbolo del buon gusto e dell’eleganza e si donava solitamente per esprimere gratitudine a chi si era prodigato per aiutare. Al giorno d’oggi, generalmente la Dalia assume un significato positivo e si usa per esprimere un sentimanto d’affetto non vincolante. Per questo motivo è un fiore che può risultare adatto per diverse occasioni. E’ un fiore molto scenografico e i vari cromatismi permettono giochi di colori ricchi di fascino.

USO: Come già detto sopra, la Dalia era usata come alimento, in passato; mentre oggi, grazie alla lunga e copiosa fioritura è molto utilizzata come pianta ornamentale nei giardini, in vaso sui terrazzi e industrialmente per la produzione del fiore reciso.

COLTIVAZIONE:  Le Dahlia coltivate in piena terra preferiscono esposizioni soleggiate, terreno soffice e fresco, neutro, ricco e ben concimato all’impianto con stallatico. L’impianto va fatto tra metà marzo e metà maggio, a seconda del clima, ad una profondità di 10-15 cm. Bisogna distanziare le piante secondo la varietà scelta: per le più alte si lascia uno spazio di 80-120 cm, per le medie di 50-80 cm, per le nane di 30-40 cm. Nel periodo vegetativo dall’inizio della fioritura, concimare frequentemente con fertilizzanti liquidi, come il nitrato, sciolti nell’acqua di irrigazione. Le annaffiature devono essere abbondanti e ben distribuite, senza eccessi che diminuirebbero le dimensioni dei fiori, e non troppo scarse pena un minor numero di fiori per pianta. Necessaria poi la sbocciolatura. Nel momento in cui avviene la formazione dei bottoni fiorali, si eliminano tutti tranne il centrale che, avvantaggiato, darà vita a fiori più grossi. È possibile anche fare il contrario, ovvero tagliare solo il centrale. Si avrà così un numero maggiore di fiori, ma saranno sicuramente più piccoli, talvolta deboli. La moltiplicazione avviene con la semina la divisione delle ceppaie o per mezzo di talee. Si moltiplicano agamicamente per divisione delle ceppaie, tolte dal terreno prima del gelo invernale e conservate in luogo asciutto e riparato, su uno strato di sabbia o segatura, lasciando almeno una gemma del colletto per ogni porzione di tubero; la moltiplicazione in febbraio-Marzo, per mezzo di talee erbacee fornite di talloncino, ottenute facendo germogliare i tuberi in serra, è destinata alla produzione del fiore reciso. La semina viene utilizzata per produrre nuove varietà o per le varietà coltivate in vaso generalmente a fiore semplice.

AVVERSITA’Cicalina verde bianca – l’emittero Chlotita flavescens provoca sulla lamina fogliare macchioline biancastre, soprattutto se presente in numerose colonie. Cimici – gli emitteri del genere Lygus sono causa di macchie biancastre sulle foglie che seccano e cadono, i fiori attaccati risultano deformati; Mosaico o nanismo – l’attacco virale determina l’alterazione del colore della foglia, ingiallimento delle nervature o anche della foglia intera con fenomeni di nanismo; può essere trasmesso dagli afidi.

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015

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