Intervista#18 – Penelope delle Colonne

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Benvenuti visitatori de “L’isola di Skye” nella rubrica del VENERDI. #venerdìintervista. Oggi conosciamo e parliamo con un’autrice davvero favolosa e famosissima, il cui libro ha fatto un grande successo! Insomma incontriamo e conosciamo ancora una volta un VIP, che ci delizierà con notizie succose al gusto di vodka. 😉 Oh sì avventori dell’isola avete capito bene, oggi siamo insieme a Penelope!

Ciao Penny, benvenuta sull’Isola di Skye. Grazie per averci dato l’occasione di conoscerti e porgerti qualche domanda. Iniziamo dalle domande di rito…

Chi sei? Piacere, la Luna. [la nostra amica si diverte a prenderci in giro, ma non sa che noi amiamo la Luna ;)]

Quando te lo si chiede tu dai una risposta standard. Se dovessi osare, che cosa risponderesti a noi? Sei ossa, sei però e sei incubi sereni.

La tua paura più grande in questo momento qual è? Non riuscire a scrivere. [COme ti capiamo!]

Descrivi te stesso attraverso:

un colore: nero perché il nero ingoia tutti gli altri.

un profumo: cocco e vaniglia.

un fiore: girasole.

un animale: salamandra che attraversa i fuochi.

un luogo: Soroka. [una piccola città della steppa russa, per chi non lo sapesse]

un libro: quello abbandonato sull’ultimo scaffale e mai letto da alcuno.

una canzone: Tumbalalaika – Prendimi l’anima [Restiamo in Russia]

Ti è mai capitato di attraversare un periodo in cui ti sentivi smarrita? Come hai fatto a superarlo? Scrivendo.

La tua vita reale, il tuo lavoro, i tuoi passatemi e la tua famiglia come influiscono sulla tua scrittura? La mia vita reale è la scrittura. Il resto è contorno, perdita di tempo, noia infinita.

Chi ti sta intorno conosce questo tuo lato? Come si approcciano con la te scrittrice? Alcuni amano e altri deridono. [Noi ti adoriamo e siamo con te!]

Se potessi parlare con la te stessa del passato, quanto indietro andresti e cosa le diresti? Uccidili tutti prima che ti feriscano. [Noi ti diamo il prato per seppellirli]

Spesso nella scrittura c’è un’impronta che ci distingue dalla “massa”. Nella tua quale pensi sia? La rivalsa.

Quello che hai scritto fino a oggi, ha un filo conduttore? Cosa accomuna tutte le tue opere? Lo avrà, ma non amo spiegare. Chi ama capirà. [Noi vi diciamo che il Vodka è una serie… quindi lo avrà… lo avrà sicuramente!]

Dopo aver pubblicato il Vodka&Inferno, che progetti hai? Dormire.

Sappiamo da voci di corridoio che Vodka&inferno è anche un forum e un Gioco di ruolo? Com’è nata quest’idea di ampliare il libro a questo tipo di piattaforme? La quantità di figli di carta permette ad ogni persona di identificarsi con l’uno o l’altro. Per questo il gioco di ruolo. Per sviluppare anche i secondari.

Sei una lettrice? Quali generi prediligi? I libri belli. [Il che la dice lunga sulla passione di Penelope per la parola scritta]

C’è un libro che rileggeresti mille volte? La Montagna Incantata, Thomas Mann.

Ti viene chiesto di incoraggiare un autore a diventare self… cosa gli diresti? Fatti leggere, voglio leggerti.

Hai trovato la leggendaria Lampada Magica. Quali sono i tuoi tre desideri? Bellezza, soldi e vita eterna.

Che rapporto hai con gli animali? Il mio gatto Zarino è un despota peloso di tre chili e mezzo. [Che? già 3 chili e mezzo? è un gigante!]

Parliamo adesso un po’ del tuo libro…

Titolo: La morte fidanzata

Saga: Vodka&Inferno

Genere: Non ha un genere preciso, diciamo Gotico.

Pagine: 514

Formato: cartaceo copertina rigida

Dove lo si può acquistare (links): https://www.amazon.it/morte-fidanzata-Vodka-inferno/dp/8898377533

Dicci in non più di dieci righe di cosa parla. Questa è una storia che va raccontata a bassa voce sull’epidermide del mondo. Una famiglia russa, un palazzo posto su un isolotto in mezzo ai laghi. Venezia di echi dissonanti. Poi Soroka di Forti abbracci. La morte fidanzata. L’addio ai fondi e un solo, piccolo interrogativo: Può un vivo innamorarsi di un morto? [Noi vi anticipiamo che questa è anche la sinossi del primo volume!]

Com’è nata l’idea che ha dato vita a Vodka&Inferno? Un incubo sereno e il risveglio tra carta e penna.

Com’è nato un titolo così particolare? Vodka è Russia. Inferno è Italia. Vodka è Viktor. Inferno è Frattaglia. “E” la loro unione.

Solo se ti va, partecipa al nostro giochino: Domani ti scritturano per far diventare Vodka&Inferno un film, ma devi modificare il titolo. Come verrebbe se fosse:

La trasposizione italiana: “Chisti russ e merd tutt renar e cattiveria” /gomorra/ *frasein dialetto napoletano. Tradotto sarebbe “Questo russi di m***a/cacca tutto denaro e cattiveria”

Un anime giapponese: ウォッカ & 地獄 [C’è la siamo cercata!]

Un cartone animato: Dei supergatti proprio speciali

Una commedia romantica all’americana: Viktor ti presento Frattaglia

Un film comico: The bloody, strange family

Un film di natale: Natale all’Inferno

Un horror: The Viktor

– Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro e, come pensi che questa storia possa cambiare il mondo e le persone? Meno pregiudizi. La possibilità di trovare storie omosessuali anche in narrazioni “normali” non per forza etichettate come LGBT a priori.

È il tuo libro di esordio o hai già pubblicato qualcos’altro?  Il primo.

Perché proprio il genere gotico? Il Vodka&Inferno non ha genere. Ogni volume sarà diverso dall’altro. Il primo può ricordare più da vicino le tinte del gotico classico (Dracula ecc…) ma il secondo sarà già più vicino alle tinte fantasy. Il quarto, forse, addirittura arriverà al giallo.

Il personaggio principale di Vodka&Inferno è ? È un essere umano o una creatura fantastica? Descrivicelo con 3 aggettivi. Frattaglia, forse umano: caparbio, innamorato, forte.

Durante la trama di consuetudine che il protagonista evolva. Se lo fa, in che modo avviene? No spoiler. [Lo prendiamo per un sì]

Vive una storia d’amore? Con chi? Viktor Mickalov, quello che ha gli incubi al posto degli occhi.

Se una mattina lui si svegliasse del sesso opposto quale sarebbe la prima cosa che farebbe? Posso non rispondere? *ride*

Se si svegliasse animale (o se è un animale se si svegliasse uomo) cosa sarebbe e come reagirebbe? Una volpe furba. Non reagirebbe, nella sua caparbia apatia si adeguerebbe.

Quale sarebbe la prima cosa che ti direbbe se vi incontraste faccia a faccia? Niente, mi guarderebbe e forse tenterebbe di spingermi giù da un ponte a Venezia. [Un tipo pacato, insomma]

Perché hai scelto di ambientare la tua storia proprio a Soroka? Soroka! Perché, è successo. Non lo so. Ho puntato il dito sulla cartina della Russia ed è capitato lì. Un luogo succube dell’acqua, dell’instabilità delle maree e quindi della Luna.

Secondo te, parlando di libri fantasy, quando incide la creazione di un mondo nuovo in una storia? Boccaccio diceva che non conta dire cose nuove conta dire cose vecchie in maniera diversa.

Oltre a scrivere Vodka&Infermo, ti sei cimentata in altre forme. Hai fatto il book trailer, delle immagini con degli estratti, cartine, etc… Disegno, programmo in css e html, Photoshop e simili. Un booktrailer ma secoli fa, sì, la cartina è opera mia e l’albero genealogico. [WOW]

Oltre alla te scrittrice c’è un’altra forma d’arte che ti ispira? Suoni, dipingi…? Da sedicenne volevo diventare mangaka. [WOW due volte, ci vuole una mano favolosa per saper disegnare manga]

Hai un blog? Se sì ti va di dirci dove e di cosa tratta? No.

Sei una rilettrice di bozze/editor/revisore? Mi diverte molto, sì. [A saperlo prima…]

Quando ti sei fatta aiutare da chi ti circondava per vedere realizzato il tuo progetto del Vodka? Mi hanno sostenuto, sopportato, tante persone che si fanno chiamare Vodkiani. Senza di loro sarei stata persa nel mare infinito (e caotico) dei miei pensieri.

E-book o Cartaceo? Cartaceo. Devo sottolineare le frasi composte bene.

Su cosa sei solita scrivere? Carta, purtroppo, doppio lavoro quando devo riportare al pc.

Come è nata la cover? Mentre girovagavo in un negozio di musica, ho visto la cover di una vecchia raccolta di canti russi. C’era un palazzo dalle cupole a cipolla, tipicamente russo, su sfondo giallo.

Ti va di regalarci qualche notizia sulla tua prossima pubblicazione?

Un gregge non sarà mai un branco.Mai.

Condividi con noi una frase, che convinca anche il lettore più reticente ad acquistare il tuo libro…)

Ma cosa… cosa… cosa ne volete capire voi? Voi che per amare contrattate domande e risposte? Da dove vieni, cosa fai, chi sei, cosa ti piace, cosa non ti piace? Bla, bla e ancora, bla. Questo lo chiamate amore? Amore e morte si tengono per mano, per questo Frattaglia lo amò subito. A prima vista. Senza chiedere – non poteva rispondere. Senza domandare – non poteva udire.

Si amavano: uno da vivo e l’altro da morto. La loro, sì, era un’unione perfetta.

 

Anche per questa volta è tutto, ma voi lettori potete rivolgere domande a Penelope se volete! RINGRAZIAMO tantissimo la nostra nuova amica per questa favolosa intervista e  per averci concesso il suo tempo. Vi consigliamo vivamente di cercare il suo romanzo e di leggerlo! Io vi do appuntamento a venerdì prossimo!

Vuoi partecipare anche tu al #venerdìintervista? Contattami mandandomi un messaggio privato, con una mail a martina_federica@hotmial.it (specifica nell’oggetto chi sei e cosa vuoi) o in un commento. Il Mercoledì metterò l’anteprima del TUO romanzo e il venerdì l’intervista.

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015

6 Risposte a “Intervista#18 – Penelope delle Colonne”

  1. Bellissima. Adoro le interviste di Penelope perché ha uno stile tutto suo per rispondere alle domande che le vengono posto. Uno stile dalla quale traspare tutta la passione che si porta dentro e che non la fa apparire mai banale e scontata.

  2. È un’intervista davvero bella, principalmente perché è simpatica, leggera, divertente e al tempo stesso esaustiva per chi intende conoscere un po’ Penelope e il suo romanzo. È stato un piacere leggerla!

  3. Intervista strepitosa! Adoro il modo di scrivere che ha Penelope, e confesso che il giochino ideato sui film e i titoli mi ha molto divertito! Spesso mi ritrovo a immaginare come sarebbe il Vodka&Inferno se fosse un film o un telefilm <3

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