Intervista #9 – Sadie Jane Baldwin

Benvenuti e BENTORNATI Isolani nella rubrica del venerdì con le interviste ai nostri coraggiosi amici autori.

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Oggi torniamo con un nuovo appuntamento scoppiettante per fare quattro chiacchiere con una nostra amica 😉 pronti?

SADIE JANE BALDWIN

Ciao Sadie, benvenuta sull’Isola di Skye. Grazie per averci dato l’occasione di conoscerti e porgerti qualche domanda. Iniziamo… 😉

Chi sei? Ciao e grazie a voi per l’ospitalità! Vi rispondo con tre parole: mamma, moglie, lettrice.

Quando te lo si chiede tu dai una risposta standard. Se dovessi osare, che cosa risponderesti a noi? Aggiungerei una quarta parola: scrittrice?

La tua paura più grande in questo momento qual è? Ho molte paure, ma quelle più grandi potrebbero essere il timore di deludere le persone a cui tengo e perdere le persone che amo.

Descrivi te stesso attraverso:

un colore: magenta perché sono un tipo “infiammabile”

un profumo: di erba appena tagliata

un fiore: la peonia, chiamata anche rosa senza spine

un animale: il pettirosso, schivo e geloso, territoriale

un luogo: St. Ives, cittadina pittoresca che si trova lungo la costa settentrionale della Cornovaglia

un libro: “Il lupo e la colomba” della Woodiwiss

una canzone: “The riddle” di Nik kershaw.

Ti è mai capitato di attraversare un periodo in cui ti sentivi smarrita? Come hai fatto a superarlo? Eccome se mi è capitato! Qualche anno fa ho attraversato davvero un brutto momento, ma per fortuna sono riuscita a reagire e a venirne fuori. È stato dopo quello che ho iniziato a scrivere. Anche l’aiuto dei miei famigliari è stato determinante per riprendere in mano le redini della mia vita.

La tua vita reale, il tuo lavoro, i tuoi passatempi e la tua famiglia come influiscono sulla tua scrittura? Per fortuna ora ho molto tempo libero e quindi riesco a dedicarne molto alla scrittura, e poi i miei famigliari mi sostengono in questo nuovo hobby.

Chi ti sta intorno conosce questo tuo lato? Come si approcciano con la te scrittrice? Sono una persona timida per natura che non desidera imporsi sulle persone e quindi in molti non sono al corrente che scrivo. Solo gli amici più cari conoscono questo mio passatempo e ne sono entusiasti.

Se potessi parlare con la te stessa del passato, quanto indietro andresti e cosa le diresti? Tornerei indietro di molti anni e direi alla me bambina di non fidarsi di certe persone. Poi andrei dalla me di qualche anno fa e le direi di essere più forte, di non scappare per la paura ma affrontare subito chi le ha fatto del male.

Spesso nella scrittura c’è un’impronta che ci distingue dalla “massa”. Nella tua quale pensi sia? Oh no, non credo di distinguermi dalla massa, la mia scrittura è molto semplice, ma mi piace immaginare di distinguermi per il realismo dei personaggi, che non sono inarrivabili e ideali, ma hanno caratteristiche nelle quali il lettore si può facilmente immedesimare.

Quello che hai scritto fino a oggi, ha un filo conduttore? Cosa accomuna tutte le tue opere? Anche se i romanzi che ho scritto sono di due generi diversi, dato che “Tutto in otto giorni” è un romantic suspense, mentre “I love my boss” è un romanzo rosa contemporaneo, il filo conduttore è sempre l’amore.

Dopo aver pubblicato “I love my boss” che progetti hai? Ho iniziato le trattative per l’acquisto di una casa a Beverly Hills, contando sulle entrate derivate dalle vendite dei miei libri. Ahahah, non c’eravate cascate, vero? Tornando serie, mi propongo di finire di scrivere il terzo romanzo della serie “Le coincidenze dell’amore”.

Sei una lettrice? Quali generi prediligi? Sono una persona molto romantica, quindi nei romanzi cerco la passione, il lieto fine, la storia d’amore. Che poi siano ambientati nel medioevo, nel far west o nel futuro, interpretati da umani o da vampiri, non ha importanza. Probabilmente e inconsapevolmente, riesco a scrivere perché leggo molto. Difatti mi stupisco io stessa di certe frasi che riesco a mettere sulla carta, forse la mia mente è come una spugna, s’imbeve quando leggo e rilascia quando scrivo!

C’è un libro che rileggeresti mille volte? I libri più belli li ho letti almeno tre volte! Ma in assoluto quello che preferisco è “Il lupo e la colomba” di Kathleen Woodiwiss. Quando mi piace il modo di scrivere di un autore acquisto tutti i suoi libri.

Ti viene chiesto di incoraggiare un autore a diventare self… cosa gli diresti? Sinceramente non saprei rispondere a questa domanda. Non avendo mai pubblicato da self, ma avendo avuto subito la fortuna di trovare l’approvazione di Argeta Brozi, la direttrice della Butterfly Edizioni, sono del tutto all’oscuro di questo mondo. Ma non è detto che un giorno non debba interessarmene… Comunque la vedo dura, a me personalmente intimorisce buttarmi nella mischia allo sbaraglio, probabilmente investirei del denaro per un buon editing per garantire che l’opera sia perlomeno di buona qualità.

Un argomento spinoso attuale è l’uso di uno pseudonimo per pubblicare un genere diverso. Tu lo faresti? Bella domanda, perché io scrivo con uno pseudonimo. Ma la mia motivazione non è affatto un discorso di marketing, non ho scelto un nome straniero con l’intento di aumentare le vendite o per scrivere un genere particolare. L’ho fatto perché non amo molto espormi e perché desidero mantenere la mia privacy.

Hai trovato la leggendaria Lampada Magica. Quali sono i tuoi tre desideri? Sarei egoista a chiedere di avere desideri illimitati? Probabilmente sì, e in tal caso chiederei la salute per me e i miei cari. Se stai bene affronti tutto. Poi chiederei la pace nel mondo, sia mai che una semplice lampada riesca nell’intento dove in molti e nei secoli hanno fallito!

Che rapporto hai con gli animali? Mi fanno paura le galline mentre non ho remore ad accarezzare un pitone. Per tutti gli altri porto rispetto. Abito in un paese di montagna dove ci sono molti animali selvatici, nel mio giardino arrivano persino i caprioli che senza alcun timore si abbeverano allo stagno mentre io li osservo dalla finestra.

Adesso parliamo un po’ del tuo libro…

Titolo: I love my boss

Genere: contemporary romance

Pagine: 266

Formato: ebook e cartaceo

Dove lo si può acquistare (links)https://www.amazon.it/dp/B01N3CPGNH/  e negli store online della Butterfly, IBS, Mondadori, la Feltrinelli, ecc.

Dicci in non più di dieci righe di cosa parla.

È una storia d’amore ricca di humor. Parla di Adam Kent, sexy capo trentenne di un’azienda londinese e della sua nuova stagista. Lui è un uomo abituato al comando, con una lunga schiera di ragazze ai suoi piedi e una serie di storielle di poco conto. Si ritrova però impreparato quando conosce Alice, una ragazza di 22 anni da poco arrivata nella capitale. Si sono incontrati in un’altra occasione e con nomi diversi e lui l’aveva piantata in asso. Per questo motivo lei prova un profondo odio nei suoi confronti ed è decisa a vendicarsi del torto subìto rendendolo ridicolo e facendogli dei dispetti sul lavoro. Ma i due non resisteranno a lungo e, complice una vecchia zia, capiranno che sono fatti l’uno per l’altra. Perché c’è un filo sottilissimo che separa l’odio dall’amore.

Com’è nata l’idea che ha dato vita a “I love my boss”? La maggior parte delle mie storie nasce di notte, mi arrivano in sogno. Poi vengono ampliate e arricchite da fatti quotidiani, da esperienze di vita mie o di conoscenti. I personaggi sono quasi sempre inventati, anche se presentano le caratteristiche di persone che conosco. Ho una fantasia galoppante e quindi non mi trovo mai a corto di nuove trame. Soprattutto in “Tutto in otto giorni” ho messo molto di mio, è stato quasi uno sfogarmi sulla carta.

Com’è nato il titolo? Il romanzo l’avevo intitolato “Le incomprensioni dell’amore” con riferimento alla difficoltà di comprendersi dei personaggi. Ma la direttrice della Butterfly ha avuto buon intuito consigliandomi il più sbarazzino “I love my boss” che poi è anche una frase che si trova nel romanzo.

Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro e, come pensi che questa storia possa cambiare il mondo e le persone? Cambiare il mondo o le persone assolutamente no, magari lo si potesse fare con un semplice libro! Lo dovrebbe leggere chi ha voglia di trascorrere del tempo immerso in una storia romantica, chi vuole regalarsi una parentesi di evasione ma, allo stesso tempo, farsi anche qualche sana risata.

È il tuo libro di esordio o hai già pubblicato qualcos’altro? No, non è il mio primo romanzo. L’anno scorso è uscito “Tutto in otto giorni”, romanzo romantic suspense edito sempre dalla casa editrice Butterfly.

Perché proprio il genere rosa? Rosa perché sono un’inguaribile romantica, perché amo le storie a lieto fine, passionali. Però, per giungere a tale conclusione mi piace trovare degli impedimenti, qualcosa che renda il percorso non semplice e scontato.

Il personaggio principale di “I love my boss” è ? È un essere umano o una creatura fantastica? Descrivicelo con 3 aggettivi. I personaggi principali sono due. Adam: sexy, testone, dal cuore tenero. Alice: spassosa, imbranata, sognatrice.

Durante la trama è consuetudine che il protagonista evolva. Se lo fa, in che modo avviene? Lentamente, durante la storia lui comprende i suoi sentimenti verso di lei, si trova a dover mettere in discussione alcune sue annose incertezze, e da “squalo stronzo” diventa dolce e innamorato. Anche Alice matura durante la storia, capisce che se ha dei dubbi deve chiarirli e non farsi mille paranoie, comprende che bisogna prendere decisioni difficili al momento giusto.

Vive una storia d’amore? Sì, anche se all’inizio non si sopportano, poi capiscono che sono fatti l’uno per l’altra. Peccato che il tutto finisca a causa di alcune incomprensioni. Ho cercato di impostare la storia proprio su questo tema, l’incomprensione. Tutto è basato sulle diverse interpretazioni che i protagonisti danno alla stessa frase o al medesimo gesto, la differenza di reazione tra un uomo e una donna.

Se una mattina lui/lei si svegliasse del sesso opposto quale sarebbe la prima cosa che farebbe? Non ho dubbi, lui si palpeggerebbe le tette felice e contento! Per poi imprecare quando si renderebbe conto che deve fare “plin plin” da seduto. Invece Alice all’inizio se la prenderebbe poi, sghignazzando, cercherebbe di analizzare la sua mente di uomo per trarne qualche vantaggio.

Se si svegliasse animale (o se è un animale se si svegliasse uomo) cosa sarebbe e come reagirebbe? Adam sicuramente si risveglierebbe nel corpo di un piccione. I piccioni sono monogami e ci mettono un sacco di tempo per trovare la loro compagna, la corteggiano a lungo e solo dopo aver capito che è quella giusta si accoppiano per la vita.

Quale sarebbe la prima cosa che ti direbbe se vi incontraste faccia a faccia? Ah però, la facevo più giovane! Signora, sarà meglio che ritorni a scrivere, voglio sapere che cavolo s’inventa sul mio amico Jayden! E non creda di prenderlo a pesci in faccia come ha fatto con me!

Perché hai scelto di ambientare la tua storia proprio a Londra? A Londra perché ho dei bei ricordi di questa città. Tutti i miei romanzi sono ambientati in Inghilterra. “Tutto in otto giorni” a St. Ives, un paese della Cornovaglia che io amo e non dimenticherò mai. Un altro romanzo è ambientato nelle Cotswolds, altro luogo a me molto caro.

Secondo te, parlando di libri fantasy, quanto incide la creazione di un mondo nuovo in una storia? Non scrivendo fantasy non saprei. Immagino però che sia molto importante creare un mondo nuovo, ma anche difficile da mettere in pratica.

Oltre a scrivere “I love my boss”, ti sei cimentata nella promozione da sola? Hai fatto il book trailer, delle immagini con degli estratti, delle card o un blog tour? Tutto il lavoro lo ha fatto la casa editrice Butterfly, io ho solo dato una mano con la promozione attraverso il mio profilo facebook. Sono negata al computer, lo si intuisce dai pochi teaser promozionali che sono riuscita a fare.

Se ti venisse offerto un servizio di promozione del tuo libro, cosa vorresti che fosse? Mi piacerebbe vedere un bel booktrailer, vorrei vedere i miei personaggi interpretati da qualcuno.

Oltre alla te scrittrice c’è un’altra forma d’arte che ti ispira? Suoni, dipingi…? L’unico strumento che suono è il campanello, quello che si trova vicino alle porte per intendersi. Però amo dipingere, i biglietti di auguri sono rigorosamente fatti da me, acquerello o zentangle a seconda di chi li riceverà.

Hai un blog? Se sì ti va di dirci dove e di cosa tratta? No, niente blog. È già tanto se sono su fb.

Sei una rilettrice di bozze/editor/revisore? Assolutamente no, io ho bisogno di una beta reader! In “I love my boss” sono stata capace di scrivere “settant’ani”! È determinante la lettura da parte di una persona esterna, una che non conosce la storia. Io ormai la so a memoria e rischio che mi sfuggano degli errori banali come questo.

Quanto ti sei fatta aiutare da chi ti circondava per vedere realizzato “I love my boss”? Per quanto riguarda l’aiuto, ho delle amiche che si sono prese l’impegno di leggere per prime i miei manoscritti, poverelle, non si rendevano conto di quello che facevano quando si sono proposte!

E-book o Cartaceo? Leggo e-book ma amo il cartaceo. Quando trovo un romanzo che mi piace lo acquisto anche stampato, non rinuncio al piacere di leggere annusando il profumo della carta stampata.

Su cosa sei solita scrivere? Sempre e solo al computer. In borsetta però tengo un blocknotes per appuntarmi idee che arrivano inaspettate. L’ultima volta ero dal dentista e l’ho fatto attendere perché mi era giunta all’improvviso un’idea per una scena di sesso! Per la cronaca, il mio dentista è all’oscuro del mio hobby, e a lui non è imputabile l’idea che ho avuto.

Hai qualche rito particolare che fai prima di iniziare a scrivere, ad esempio ascolti della musica? Ho provato a cimentarmi, a fini propiziatori, nella “Haka” la danza maori, ma alla fine ho deciso che nel mio caso era più indicato accendere una semplice e profumata Yankee Candle, alla vaniglia. Mentre scrivo ascolto musica classica, Einaudi e Cacciapaglia sono i più gettonati, intervallati da musica relax.

Come è nata la cover? Grazie alla bravura di un’artista, Siro T. Winter, della Winterly Graphics-CoverAndDesign, che l’ha creata in base alla sinossi del romanzo. E devo dire che ci ha preso in pieno, perché è così che io avevo concepito i miei personaggi.

Ti va di regalarci qualche notizia sulla tua prossima pubblicazione? Certamente. Uscirà il 12 aprile p.v. (prossimo venturo) ed è il secondo libro della serie “Le coincidenze dell’amore”. I protagonisti sono Helen ed Ethan una coppia che troviamo anche in “I love my boss”. Lui è un investigatore privato mentre lei fa la giornalista. Anche con loro non mancheranno le risate. Diciamo pure che per una buona parte della lettura si ride (o almeno lo spero!)

– Condividi con noi una frase, che convinca anche il lettore più reticente ad acquistare il tuo libro “I love my boss”

“Se potessi cancellerei le ultime ore, anzi, gli ultimi giorni. Esageriamo, meglio sparire dal Regno Unito, meglio acquistare un biglietto per il Burundi, di sola andata. Mi ci vedo già a vendere banane mature ai turisti ignari di trovarsi al cospetto della regina delle sfigate.”

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015