IL CISTO

 

IL CISTO

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downloadIl Cisto (Cistus L., 1753) è un genere di piccoli arbusti o frutici sempreverdi appartenente alla famiglia delle Cistaceae.

I cisti hanno fiori vistosi, a simmetria raggiata, con calice persistente a 3-5 sepali, corolla dialipetala a 5 petali bianchi o rosei, androceo con numerosi stami poco sviluppati in lunghezza, ovario composto da 3-5 carpelli sormontato da uno stilo semplice.

Il frutto è una capsula a 5 valve contenente più semi.

Si tratta di specie tipiche della macchia mediterranea, dell’Oleo-ceratonion e più raramente della gariga. La presenza di alcune specie, in particolare il Cistus monspeliensis, in associazioni floristiche quasi pure, è indice di degradazione della macchia mediterranea o dell’Oleo-ceratonion e rappresenta un possibile stadio di involuzione verso la gariga o la prateria.

È pianta mellifera, non di grande quantità, ma di ottima qualità di miele.

SIMBOLISMO: Il fiore del Cisto è usato per esprimere consenso, successo, popolarità, ma anche gelosia in tutte le varietà della pianta.

Il Cistus albidus è un arbusto sempreverde che generalmente non supera il metro d’altezza. Il fusto è legnoso dotato di corteccia. Le foglie sono opposte e dotate di peli stellati. Le infiorescenze sono costituite da tre ad otto fiori, sorretti da peduncoli. Il frutto è costituito da una capsula pelosa avvolta da un calice contenente numerosi semi. La fioritura avviene nel periodo tra aprile e giugno. Popola il sottobosco in zone aride, su terreni rocciosi calcarei, soprattutto nella macchia mediterranea. Si trova in Val Maira in Piemonte, in Lombardia, in Veneto, in Liguria, in Toscana e in Sardegna.

ETIMOLOGIA: Il nome Cistus deriva dal greco cistê che significa capsula e si riferisce al frutto.

UTILITA’Dal Cistus monspeliensis (così come dal Cistus ladanifer e dal Cistus creticus) si estrae una resina chiamata ladano che è molto importante in profumeria dove è usata soprattutto come fissativo. Il Cisto marino inoltre è fondamentale come pianta colonizzatrice di aree collinari degradate, in quanto rappresenta uno degli ultimi baluardi prima della desertificazione, prevenendo l’erosione dei suoli declivi percorsi da incendi. L’uso domestico invece è limitato a legna da ardere, utile soprattutto per avviare l’accensione. Come altre piante fortemente aromatiche, il Cistus monspeliensis è rifiutato dagli animali.

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015

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