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COLLANA STARLIGHT IN TOUR
CON
Lupi e volpi non vanno d’accordo, quindi cosa succede quando una volpe si trova in mezzo a un branco di lupi?
Noah Mason è una ragazza che studia al liceo e vive con la madre in una cittadina della California, Bakersfield. Trascorre gran parte del suo tempo con Dean Novak, un ragazzo dalla mente brillante, un gran sarcasmo e un sesto senso che non sbaglia mai. I due, amici inseparabili, amano starsene in disparte e si rifugiano spesso nel bosco per sfuggire al gruppetto di Seth, il capitano della squadra di basket, che non fa altro che tormentarli.
Ma, da qualche tempo, anche il bosco non è più un luogo sicuro: sono scomparse delle persone e le notizie ormai corrono in città.
I misteri s’infittiscono quando a scuola arriva un nuovo ragazzo.
Rider Bolton ha perso tutto. Era un normale ragazzino di tredici anni, finché un giorno non è stato morso da un demone volpe che gli ha portato via tutto ciò che aveva di più caro.
Ben presto i lupi mannari della zona escono allo scoperto, costretti ad accettare un accordo con Rider: devono impedire a tutti i costi che una delle più potenti kitsune attui i suoi piani.
Noah non sa nulla di kitsune e licantropi, ma al compimento dei suoi diciassette anni i loro mondi si scontrano con violenza portando a galla verità nascoste. Sente che dentro di sé qualcosa sta cambiando.
Non può più far finta di nulla, né continuare a essere quella ragazza che non ha nulla di speciale.
È ora di capire chi è davvero suo padre e cosa c’entra lei con tutto quello.
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Intervista a Raika Fallen
1. Come ti sei avvicinata alla scrittura e cos’è per te scrivere?
Ho sempre desiderato scrivere, sin da quando ho imparato a leggere. Dopo aver letto i miei primi libri ho realizzato di voler creare e raccontare a mia volta delle storie attraverso la scrittura.
Tutti hanno bisogno di riempire la propria vita con delle storie, io ho bisogno non solo di ascoltarle e di leggerle, ma anche di raccontarle, è una necessità che ho sempre sentito.
I libri e la scrittura sono il mio modo di relazionarmi con il mondo, di capire i miei sentimenti, la mia maniera di reagire alle diverse situazioni che mi si pongono davanti.
2. Parliamo del romanzo nello specifico. Cosa ti ha spinta a scegliere il fantasy come genere e lo ami anche da lettrice?
Da lettrice non ho un genere che prediligo, mi interesso a qualsiasi tipo di libro, dai classici ai thriller, dalla letteratura distopica al fantasy, ma quest’ultimo è stato il primo genere al quale mi sono approcciata e che ha catturato il mio interesse.
Da scrittrice ho titubato molto ad avvicinarmi a questo tipo di storia, con la paura di cadere in banalità ed essere noiosa, ma poi ho iniziato a scrivere “Foxtails” per passare il mio tempo libero e ho finito per affezionarmi molto ai personaggi, alle vicende che stavano vivendo e alle loro emozioni.
3. Quanto c’è di te nei personaggi? E qual è stato quello più difficile da mettere su carta?
Ho sempre trovato molto più facile scrivere “Foxtails” utilizzando il punto di vista di Rider, tra tutti i personaggi presenti. Il motivo probabilmente è dovuto al fatto che, come lui, spesso mi sento sola e ho difficoltà a fidarmi delle persone e a credergli quando mi dicono che mi vogliono bene. E’ anche uno dei personaggi verso i quali provo più stima, perché racchiude ciò che vorrei essere io: ha la forza e la volontà necessarie ad affrontare i suoi problemi e le sue paure per migliorare se stesso e per proteggere chi ama.
Nel corso di tutta la saga, invece, Seth è risultato essere una continua sorpresa, e per questo motivo forse è stato uno dei personaggi più difficili a cui dare forma.
All’inizio lo ritenevo un personaggio un po’ superficiale, quasi un antagonista di Rider, ma poi ho approfondito la sua storia e i sentimenti che prova nei confronti degli altri personaggi e delle responsabilità che gli gravano sulle spalle a causa della sua famiglia, e ho potuto rendermi conto di quanto fosse importante il suo ruolo all’interno della narrazione.
4. Quali emozioni hai provato durante la stesura del testo e quali vorresti che provassero i lettori leggendoti?
Le emozioni che ho provato scrivendo “Foxtails” sono state varie. Da una parte è stato divertente intrecciare le relazioni tra i diversi personaggi e occuparmi degli elementi soprannaturali della storia. Dall’altra invece è risultato difficile continuare a scrivere una volta arrivata a determinati punti della narrazione dove le situazioni si complicavano e i protagonisti dovevano affrontare problematiche sempre più importanti, sia dal punto di vista delle vicende che da quello emotivo.
5. Quali messaggi emergono tra le pagine?
Quello che vorrei trasmettere attraverso la mia storia sono i valori come l’amicizia. Per quanto una situazione possa essere critica, all’interno di ciò che racconto, i personaggi sanno di non essere soli, sanno che possono contare sull’aiuto di qualcuno e che, allo stesso tempo, ci sono delle persone che hanno bisogno di loro.
Attraverso i protagonisti e le loro scelte ho voluto accendere i riflettori sull’importanza di reagire in qualsiasi modo possibile alle situazioni più complicate, a volte anche affondando prima di cercare un modo per riacquisire il controllo sulla propria vita; e di rimanere sempre fedeli a se stessi, anche quando siamo circondati da persone che cercano di cambiarci in qualcosa che non siamo davvero.
6. A chi consiglieresti questa storia?
Consiglierei la mia storia a tutti coloro che amano il genere fantasy, in particolare quello dove la contemporaneità si mischia ad elementi soprannaturali. Credo che possa essere una lettura adatta a tutti, anche a chi non è abituato a leggere, ma in particolare agli adolescenti, in quanto i protagonisti hanno sedici anni e devono affrontare molti cambiamenti all’interno delle loro vite.
7. Quali altre storie hai in cantiere? Hai altri progetti?
Ho sempre molte idee in mente, ma ho anche difficoltà a realizzarle. Per il momento, ogni tanto, pubblico qualche storia breve sul mio profilo di wattpad
