Anteprima Speciale Noi – L’amara realtà che ci divora

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Ogni tanto lo sapete, ci piace proporvi libri che escono freschi freschi o che stanno per uscire e che VOI DOVETE LEGGERE. Questa volta è una di quelle volte in cui invece vi parliamo di un libro che è già in vendita e che merita di essere almeno nei vostri e-reader 😉

LUCIA TOMMASI
IN
“Noi – L’amara realtà che ci divora”

 

Copertina ufficiale 1400x1860 - Noi #4 L%27amara realtà che ci divora Alfieri series 3 - Copia.jpg TITOLO: Noi – L’amara realtà che ci divora

AUTORE: Lucia Tommasi

SERIE: #4 Alfieri Series

PREZZO: 1,99 €

NUMERO PAGINE: 372

GENERE: Dark romance/erotic
DATA USCITA: 29 maggio 2017
TRAMA: Tutti i nodi vengono al pettine.
Le bugie e le dilanianti verità nascoste da troppo tempo esplodono violentemente in un putiferio assurdo, trascinando  con se Michele, facendogli perdere quel poco di felicità che possiede.

Un brutto malinteso le fa perdere Serena e farà di tutto per riprendersela di nuovo.

Miriam ci mette lo zampino, distruggendo del tutto quello che rimane di Michele e della sua anima.
BIOGRAFIA:Lucia Tommasi ha venticinque anni e vive in un piccolo paese della Sicilia. Ama leggere, scrivere e ama molto gli animali.
Fin da piccola ha sempre avuto una fantasia smisurata e non appena è cresciuta, incoraggiata dalle fan di Facebook ha iniziato a pubblicare in digitale, riscuotendo un moderato successo.
***
Non me la scopo se non lo dice, è un mio divertimento sentirmelo dire, ma è anche un consenso. Non voglio violentare nessuno.
<<Ok>> Mi allontano di un passo da lei, le mie mani sono alzate. <<Non voglio obbligarti a fare niente che non vuoi>> So che facendo così lei mi salterà addosso. L’ho portata al limite è solo questione di tempo.
Ansima piano, sembra delusa della mia decisione ed è quello che voglio.
<<E’ la mia migliore amica, non potrei mai farle del male>> 
Merda! Forse non l’ho fatta riscaldare bene.
Arriccio la fronte. E adesso?
Mi viene incontro e mi bacia ardentemente. Evviva!!!
La sbatto contro il muro, non ho tempo da perdere, voglio andare a divertirmi stasera quindi devo fare in fretta.
Le sfilo le mutandine e le infilo nella mia tasca, quella sarà la prova schiacciante che le dividerà per sempre.
Afferro la bustina del condom, la strappo con i denti e lo indosso velocemente. Le alzo una gamba, per fortuna ha il vestito, con i pantaloni sarebbe stato parecchio difficile.
Entro dentro di lei quasi a fatica, è strettissima, ma finalmente ci riesco. Inizio a darle delle spinte rigorose, così da finire il prima possibile.
Anche se devo dire che non mi dispiace più di tanto, se non fosse che è una stronza. Ricordo che mi ha fatto perdere la scopata con Ludmilla e le mie spinte diventano più animalesche.
Fuori nevica, non so a quanti gradi siamo, ma noi siamo sudati, ho caldo. Sarà l’alcol o la scopata, ma mi sto squagliando!
Ci sono quasi, il brivido famigliare prende il sopravvento su di me e finalmente vengo.
Siamo sfiniti, immobili e chissà dopo quanto tempo i nostri respiri iniziano a calmarsi e anche i battiti del mio cuore. Qualche volta credo che mi verrà un infarto.
Esco da lei, sono silenzioso e non mi sento per niente una merda. Sfilo il preservativo e lo butto nel cestino. Chiudo la zip dei jeans, vado a lavarmi le mani.
Lei è ancora con le spalle al muro, sembra stordita.
<<Tutto bene?>> Annuisce. <<Bene, ci vediamo>> Sto per uscire quando il mio cellulare vibra nella tasca, chi cazzo è? “Miriam” Che cazzo vuole? <<Che c’è?>> Dico duro, la sento ansimare.
La sua voce sembra affannata. <<Michele?>> Che cazzo succede? <<Sto andando in ospedale, si sono rotte le acque>> 
<<Scusami?>> Oh mio Dio! Sto per diventare padre? No! E’ troppo presto, no! Mi passo una mano sul viso.
<<Muoviti, vieni subito!>> Mio Dio! Vorrei scappare il più lontano possibile da Berlino. Non posso diventare padre così, senza preavviso. La mano mi scivola sulla bocca. È un incubo!
Il cellulare quasi mi cade dalle mani. Riattacco e lo rimetto in tasca, sono sconvolto.
Ho avuto nove mesi per prepararmi, ma non ci sono riuscito. E’ troppo tutto questo per me.
<<Che succede?>> Domanda preoccupata Lydia. <<Miriam è in ospedale>>
<<Cosa? Sta nascendo la bambina?>> Annuisco, non riesco più a parlare. <<Oddio, dobbiamo andare subito>>
Raggiungo l’ospedale. Lydia e John sono con la loro macchina dietro di me. Entro nella stanza e la vedo con un sorriso enorme, mentre tiene fra le braccia mia figlia. Oh Dio! Sto impazzendo. E non di gioia.
Ho il fiatone, ho fatto quattro piani a piedi e di corsa. Non potevo prendere l’ascensore, stare fermo lì dentro mi avrebbe ucciso.
<<Ha il tuo naso!>> Miriam è bellissima ed è felicissima. <<Avvicinati>> Mi dice.
Cerco di dare il comando alle mie gambe di muoversi e finalmente dopo un’eternità ci riesco e mi avvicino a lei lentamente.
E’ una bambina bellissima, ha pochi capelli, sono rossi come quelli di Miriam. Il suo viso è rosa e tondo, è dolcissima.
Sono confuso. Questa bambina è mia figlia! L’ho fatta io! Come diavolo è possibile?
<<Che c’è?>> Miriam diventa seria. <<Che succede?>>
Ondeggio la testa. <<Niente>> Non riesco a staccare gli occhi da quell’esserino rosa. <<E’ solo che è stato inaspettato>>

Pubblicato da lisoladiskyeblog

Blog Letterario che promuove e pubblicizza autori italiani di ogni genere nato nel 2015